DEMOCRAZIA DIRETTA, PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI E BUONA AMMINISTRAZIONE

Quali sono gli strumenti per una migliore partecipazione? Quali sono i principi di buona amministrazione?
Premesse e criteri
Lo Statuto vigente contiene disposizioni sugli istituti di democrazia diretta, regolando l'esercizio del diritto di iniziativa popolare delle leggi provinciali e del referendum provinciale abrogativo, propositivo e consultivo, e prevedendo il referendum sulle leggi regionali.

Con riferimento agli strumenti di democrazia diretta l'attenzione potrebbe focalizzarsi, più che sulla ricerca di nuovi istituti, sulla implementazione e sulla migliore disciplina, sempre a livello di principi, di quelli già previsti. Potrebbe essere tuttavia introdotto il diritto di petizione.

Dovrebbero essere enunciati, ad integrazione delle regole costituzionali, alcuni principi specifici in materia di azione amministrativa, con attenzione anche agli istituti di democrazia partecipativa, adattandoli alla peculiare esperienza del Trentino.

La Consulta invita a commentare e valutare i seguenti indirizzi:
    - Strumenti di democrazia diretta a livello provinciale
    - Strumenti di democrazia diretta a livello regionale
    - Principi di buona amministrazione
    - Partecipazione dei cittadini e democrazia associativa
    - Altre opinioni espresse nella discussione

Per partecipare basta iscriversi al sito e accedere. In questo modo è possibile valutare e commentare gli indirizzi espressi dalla Consulta riportati nella parte in basso, cliccando sul singolo contenuto. Per aggiungere ulteriori proposte vai su “Aggiungi nuova proposta”.

Democrazia diretta, partecipazione dei cittadini e buona amministrazione (Sezione VII)
Documenti preparatori

STRUMENTI DI DEMOCRAZIA DIRETTA A LIVELLO REGIONALE

A livello regionale potranno essere previsti referendum abrogativi, consultivi e propositivi, con disciplina corrispondente a quelle dettata per i referendum provinciali, nonché referendum territoriali (oggi non esplicitamente previsti nella fonte statutaria, che si limita a prescrivere l’obbligo di “sentire” le popolazioni interessate) relativi all’istituzione di nuovi Comuni o al mutamento delle loro circoscrizioni o denominazioni.
La sede regionale della disciplina potrebbe essere mantenuta anche ove le competenze in materia di ordinamento degli enti locali passassero alle Province.
0 0

PRINCIPI DI BUONA AMMINISTRAZIONE

Per quanto riguarda i principi di buona amministrazione, su cui lo Statuto attualmente non interviene, potrebbe essere opportuno elencare in modo esemplificativo i principi generali a cui l’azione regionale/provinciale si ispira e sottolineare con specifiche disposizioni il rilievo giuridico di alcuni valori connessi alla buona amministrazione.
Per assicurarne la stabilità nel tempo dovrebbe essere utilizzata una formulazione ampia, con rinvio della disciplina attuativa alla legge, provinciale o regionale a seconda dei casi. Nella formulazione di questi principi si dovrebbe rimanere il più possibile attenti alla specificità locale.
0 0

PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI E DEMOCRAZIA ASSOCIATIVA

Con specifico riferimento alla partecipazione popolare, gli istituti già esistenti potrebbero essere integrati con un richiamo diretto, oltre che di istituti quale l’istruttoria pubblica, alla valorizzazione delle forme di democrazia associativa che hanno caratterizzato e che caratterizzano il territorio regionale (forme di autogoverno locale come usi civici, pro loco, associazioni e forme cooperative), da sviluppare anche in forme nuove.
0 0